If you can’t eat, just write.

giovedì 24 ottobre 2013

Il pigiama che ti salva la vita

Primo post che si è autodistrutto nella storia dei miei post... era così carino che si è vergognato a farsi vedere. Ergo, dovrò riscrivere tutto d'accapo, un tutto che non sarà come quello di prima. Mi sentivo così sfacciatamente ironica, che l'avevo scritto di getto.
Iniziava più o meno così.
Avete mai dimenticato qualcosa partendo per una vacanza? Tipo il pigiama...? Passate le domande del primo momento che sono all'incirca: "E ora?", per poi passare a: "Ma come cavolo hai fatto?", concludendo con: "Non ho parole, ma quanti anni hai?", si fa mente locale, perché sicuramente, tra le mille cose inutili messe in valigia, ci sarà qualcosa che può sostituire, magari anche mimetizzandosi, il pigiama. Poi l'idea geniale: i leggings bianchi portati -perché possono sempre servire- e la t shirt con scritto su "I love Ny" con un grande cuore rosso, portata -perché una maglietta bianca è un pass passepartout-. Emergenza superata ancor prima di scendere dal treno, altrimenti le conseguenze sarebbero state drammatiche, dalla portata immensa, per una come me! 
E' che ci pensavo stamattina mentre rifacevo il letto... Sono una da tempi dilatati, da incubazioni lunghe e da pensieri profondi al mattino (quarantadue settimane per nascere con cesario). Le cose fondamentali (che poi così fondamentali non sono,a quanto pare!) si possono sempre recuperare in qualche modo. Ne era minacciata la mia sanità mentale!! Vi immaginate la tragedia nel dormire con qualcosa che non fosse un pigiama o, peggio ancora, in biancheria intima, in estate, al mare?!?! 
Quindi parafrasando la mia metafora/esperienza di vita sono arrivata alla conclusione che le cose cambiano, inequivocabilmente, nonostante noi e tutto quello che vi lanciamo contro per farle stare ferme e immobili. Panta rei, dicevano i greci; e io che la perla di saggezza ce l'ho già bella e pronta ci ho messo tre mesi per trasformare la mia vacanza al mare in una lezione di vita. Ti accorgi, così, che sei cambiata un po', grazie al pigiama lasciato a casa e ai leggings che ti hanno salvato la vita!
Giulia

lunedì 21 ottobre 2013

Il mare a ottobre

Post che parla di ottobre, di domenica e di mare. Anzi, meglio, di una domenica di ottobre a mare. Insomma, non proprio al mare, ma in una città di mare. Il mare a vista, con la sabbia e i bambini che vanno controrrente e i castelli li costruiscono in autunno, con i cani che corrono felici senza l’intralcio degli ombrelloni, le barche a vela bianche a tono con le pochissime nuvole e l’ultimo dei coraggiosi che prende il sole sul telo dal sapore estivo. E tu che dal tavolo del ristorante osservi, col vento che ti arriva in faccia dalle finestre della veranda aperte per far entrare tutta la brezza, col tuo piatto davanti che sa sì di mare e con i vestiti che, invece, sanno d’autunno. Riassunto di una domenica di ottobre al mare e di autunno che bussa, ma fa fatica a entrare. Buonanotte

Giulia

venerdì 18 ottobre 2013

Beneath your Beautiful

"Let me see beneath your beautiful" Canzone del momento, almeno per me. L'ascolto appena torno a casa per dar pace alle orecchie dopo ore di parole e parole. 
Poi, come per tutto, ci ragiono su e mi struggo con tutti i pensieri del caso... Quanto facciamo vedere davvero di noi? Quanto siamo disposti a metterci a nudo con l'altro? Quanto c'è dietro l'apparenza, ben nascosto e segreto? 
Ogni persona ha un mondo dentro e fuori, tutto quello che vive, pensa e fa ogni giorno. Il più delle volte è nascosto sotto strati di carattere modificato dalla vita,, diffidenza e paura di sembrare troppo vulnerabili. Strati e strati di "altri noi"... Quella parte che fuori prende tutti i colpi, ma li incassa subito e torna quella di sempre, pronta, di nuovo, per il mondo. 
Le difese crolleranno mai? Le mura cadranno come sotto assedio? Il coraggio avrà la meglio nell'eterna lotta tra maschera e verità? Non ci resta che aspettare "l'attacco" e sperare che sia pacifico. E intanto continuare a indossare la solita vecchia maschera e vivere la vita di tutti i giorni. 

Giulia

mercoledì 16 ottobre 2013

Il cielo e la strada

"Ogni via porta altra via". Ecco cosa può fare la saggezza popolare: racchiude mille concetti in poche parole... Senza bisogno di aggiungere altro, sai perfettamente cosa sta a significare il detto in questione. Un po' come la sintesi degli inglesi: poche parole e, voilà, un bel concetto! 
Mia nonna è la migliore in questo e conosce così tanti modi di dire che ne ha uno per ogni occasione. E così, anche per telefono, riesce a farti sorridere. 
Ma è vero? Insomma, ogni via porta altra via? Ecco, non riesco a esprimermi se non con il "motto"! Davvero qualsiasi via si prende ci porterà dove dobbiamo essere? Ma è davvero così? Chi ci dà la certezza che nonostante tutto siamo sulla strada giusta? Non ci sono cartelli, indicazioni e nessun passante a cui chiedere. Ci sei solo tu, il tuo cuore e il tuo coraggio, un buon paio di scarpe (che non guastano) e poi c'è la strada avanti a te. E a proposito, ne ho un altro di modo di dire: "cielo a vedere e terra a camminare". Rende bene l'idea, no? Abbiamo davanti a noi tanto di quel cammino da fare che bisogna camminare, camminare e camminare... Ancora e ancora e ancora, con il cielo come guardiano e con la terra ben salda sotto i piedi. Così si va lontano? Si spera di sì!

Giulia

mercoledì 9 ottobre 2013

Le idee giuste e i momenti sbagliati

Scrivo l’ennesimo post che spero pubblicherò, nonostante l’urgente bisogno di dormire che dovrebbe farmi desistere. Infatti, noto di essere davvero alla frutta dalla sfilza di errori di spelling elementare che sto facendo…
Comunque pensavo e ragionavo sulla capacità di prendere decisioni nei momenti sbagliati della giornata, o quantomeno sbagliati dal punto di vista temporale, o spaziale o temporale/spaziale. Tipo l’illuminazione che arriva sotto la doccia, quando il vapore caldo potrebbe farti sembrare buona anche l’idea più strampalata della Terra; durante la corsa la domenica mattina, mentre non si ha abbastanza ossigeno per respirare, figuriamoci per pensare; a letto, la sera, quando la voglia di prendere carta e penna sono pari a zero, anche per scrivere “Ricordati di prendere il raccoglitore!!!” che è veramente importante! Assodato questo: qual è il momento giusto? Quello che ti cambia la vita, che ti sorprende, all’improvviso e ti fa capire che la strada da prendere è proprio quella... Sinceramente non lo so e penso che su questo pianeta siano veramente pochi quelli che sanno quale sia l’attimo della svolta. Le decisioni si prendono sull’onda dell’entusiasmo o dopo attente riflessioni di mesi e mesi e mesi? E chi lo sa… che poi vista così è consolante, davvero. Insomma: sulla Terra ci sono altri 6 miliardi 999 milioni,999 mila 990 (i nove che mancano sono i pochi saggi,me esclusa) che non sanno che pesci prendere una volta infilato l’accappatoio. Idee passeggere restate con noi, per favore. Chi lo può sapere, magari una su cento è buona davvero.
Giulia